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Un po' di storia...

 

Sono tante le leggende che riguardano la nascita di questa antica bevanda, e volendo se ne potrebbe parlare per ore, ma lasceremo ai più curiosi il piacere di una ricerca più approfondita, qui faremo solo qualche breve cenno!

 

Il primo personaggio che è necessario menzionare è l’imperatore cinese Sheng Nung, noto anche come il “Divino guaritore”, che, nella lontana Cina del 2737 a.c. (parliamo praticamente di 5000 anni fa!) casualmente scopri la pianta del tè e le sue innumerevoli proprietà.

Secondo questa leggenda, Shen Nung stava seduto all’ombra di un cespuglio per riposare nella calura del giorno. Seguendo una logica tutta sua, decise di rinfrescarsi accendendo un fuoco e facendo bollire un po’ di acqua da bere.

Alimentò il fuoco coi rami di una pianta di tè e una brezza provvidenziale lasciò cadere nella sua ciotola alcune delle sue foglie leggere. Quando Shen Nung ne bevve l’infuso, divenne il primo a godere l’effetto stimolante e il delicato ristoro del tè.

 

Un’altra affascinante leggenda ci porta invece in India, dove incontriamo il monaco buddista Bodidharma, padre del buddismo zen cinese. Bodidharma viaggio dall’India alla Cina proprio per portare il buddismo in quella lontana terra.

Si narra che un giorno Bodidharma decise di intraprendere una lunga meditazione sul Buddha; giunto più o meno alla fine del 7° anno ebbe un cedimento e cadde nel torpore. Risvegliatosi bruscamente e resosi conto di quello che pensava un fallimento, con un gesto di disperazione, decise di asportarsi le palpebre, affinche' non potessero piu' cadere nella tentazione di chiudersi, e le gettò a terra.

Buddha misericordioso apprezzando il suo gesto d' amore, nel punto in cui caddero, fece nascere delle piante dalle foglie a forma di palpebra che potessero offrire a chi meditava l'energia per allontanare il sonno. E fu in questo modo che Bodhidharma fece la scoperta del Te'.

 

Parlando invece di storia vera e non di leggende, in Cina è durante la dinastia Tang (dal 600 circa d.C.) che il tè diventa la bevanda nazionale ed è così prezioso che il suo commercio diviene monopolio di Stato.

 

In Giappone il tè arriva sull’onda del buddismo Zen intorno al 900 d.c., grazie ad un monaco che riporta dalla Cina, dove era andato per studiare, alcune piante di tè. Anche qui si notano immediatamente i benefici di questa nuova bevanda che favoriva la capacità di concentrazione, necessaria nelle lunghe ore di meditazione.

 

In Europa il tè arrivò all’inizio del XVII secolo e si diffuse soprattutto grazie alle sue proprietà terapeutiche.

I primi paesi importatori furono l’Olanda e il Portogallo grazie ai floridi rapporti commerciali con il lontano Oriente, ma fu l’Inghilterra in particolare a occupare una posizione di avanguardia nella nuova moda di bere il tè. Infatti, grazie al matrimonio di Re Carlo II d’Inghilterra con la Principessa portoghese Caterina di Braganza, il tè divenne la bevanda preferita a corte e ben presto si diffuse prima tra le classi borghesi poi tra il resto della popolazione.

 

 

 

 

 

 

 

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